Il figliol prodigo meditazione

Lectio Divina con il Figliol Prodigo - Il quotidiano di Richard Rohr
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Si trova all'Ermitage, in quella che allora si chiamava e si chiama oggi San Pietroburgo, ed è stato acquistato da Caterina la Grande nel 1776, circa centootto o nove anni dopo che Rembrandt aveva dipinto quello che probabilmente fu il suo ultimo quadro prima della morte, avvenuta nel 1669. Si tratta de "Il ritorno del figliol prodigo", forse uno dei più grandi dipinti del mondo, che ha ispirato la meditazione riflessiva di Henri Nouwen sulla parabola evangelica che è il soggetto del quadro.
La parabola è quella ben nota del quindicesimo capitolo del Vangelo di San Luca ed è conosciuta come la Parabola del Figliol Prodigo. Il dipinto di Rembrandt cattura il momento intenso e intimo del ritorno del figlio al padre. È il ritorno a casa del figlio. È un momento potente, che al tempo stesso nasconde e rivela la storia più grande. Nel Vangelo di Luca, questa parabola è la terza di tre parabole che riguardano la redenzione, il perdersi e il ritrovarsi: la parabola della pecora smarrita, la parabola della moneta perduta e la parabola del figlio perduto, il figliol prodigo. Se dovessimo immaginare queste parabole come una rappresentazione artistica, formerebbero un trittico, come quelli che si trovano su molti altari in Europa; in breve, tre pannelli con i due pannelli laterali che incorniciano il pannello centrale. Quel pannello centrale, mi sembra, dovrebbe essere la rappresentazione del figliol prodigo. È la più intensa, la più dinamica e la più avvincente delle tre parabole.
Contemplazione ignaziana Preghiera immaginativa guidata
Gesù ci ha amati "fino alla fine" e noi dovremmo amarlo a nostra volta, ma nonostante le nostre buone intenzioni tutti pecchiamo. In questa meditazione utilizziamo testi della Scrittura, di sant'Agostino, di san Giovanni Vianney e di san Josemaria Escriva per riflettere su come:
Le Scritture dell'Antico e del Nuovo Testamento abbondano di riferimenti a Dio come "sempre ricco di misericordia". È bene ricordarlo, soprattutto quando siamo scoraggiati dalla nostra peccaminosità o tentati di disperare della nostra salvezza eterna. In questa meditazione consideriamo:
Una delle parabole più amate è quella del Figliol Prodigo, che lascia la casa paterna per una vita di peccato, poi si pente e torna in un caldo abbraccio e in una grande festa. Gesù ci regala la parabola per dirci che se ci pentiamo dei nostri peccati, Dio, il nostro Padre misericordioso, ci perdonerà sempre, qualunque cosa abbiamo fatto. In questa meditazione consideriamo:
Ora che è iniziato l'Anno Giubilare della Misericordia indetto da Papa Francesco, è bene meditare su questa importante virtù per scoprire nuovi e migliori modi di viverla nella nostra vita quotidiana. In questa meditazione considereremo:
Meditazione - 22 giugno 2020 Il Figliol Prodigo
Riassunto: credo che Gesù stia attirando la nostra attenzione sul padre, sulla sua compassione e sulla sua gioia, per darci una comprensione più profonda della natura di Dio e del suo Regno; della nostra chiamata a essere strumenti della sua compassione vivificante e a condividere la sua gioia.
Credo che Gesù stia attirando la nostra attenzione sul padre e sulla sua compassione e gioia per darci una comprensione più profonda della natura di Dio e del suo Regno; della nostra chiamata a essere strumenti della sua compassione vivificante e a condividere la sua gioia.
Il Figliol Prodigo - Meditazione di Flann Lynch
Luca 15:25-32: "Intanto il figlio maggiore era nel campo. Quando si avvicinò alla casa, sentì musica e danze. Allora chiamò uno dei servi e gli chiese cosa stesse succedendo. Tuo fratello è arrivato", rispose, "e tuo padre ha ucciso il vitello ingrassato perché lo ha riportato sano e salvo". "Il fratello maggiore si arrabbiò e si rifiutò di entrare. Allora il padre uscì e lo supplicò. Ma egli rispose al padre: "Guarda! Per tutti questi anni ho lavorato come schiavo per te e non ho mai disobbedito ai tuoi ordini. Eppure non mi hai mai dato nemmeno un capretto perché potessi festeggiare con i miei amici. Ma quando torna a casa questo tuo figlio che ha sperperato i tuoi beni con le prostitute, tu gli uccidi il vitello ingrassato!". "Figlio mio", disse il padre, "tu sei sempre con me e tutto ciò che ho è tuo". Ma dobbiamo fare festa e rallegrarci, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita; era perduto ed è stato ritrovato"".
Scopo e contesto: Abbiamo quindi una continuazione della parabola più famosa sul "figliol prodigo", ma con un'aggiunta che va oltre il figlio minore e riprende l'atteggiamento negativo del figlio maggiore della famiglia. Ricordiamo che il punto di partenza di queste tre parabole "perdute" era: "Ma i farisei e i maestri della legge mormoravano: "Costui accoglie i peccatori e mangia con loro"". (v. 2) Nelle tre parabole precedenti, Gesù ha sottolineato che Dio si preoccupa di chi è perduto e che c'è grande gioia in cielo quando ciò che era perduto viene ritrovato. Questo ha cercato di mostrare il valore che Dio dava al raggiungimento di questi perduti nella loro società, ma ciò ha lasciato i farisei e i maestri della legge con un atteggiamento negativo nei confronti di tutto questo, ed è verso tale atteggiamento che Gesù ora dirige questa storia.